È di pochi giorni la notizia che un ragazzo di 15 anni a Napoli, ha perso la vita in seguito ad un tentativo di rapina fatta a carico di un carabiniere che per difendersi ha risposto sparando e colpendo a morte il giovane.
In seguito a questo episodio i parenti della vittima hanno letteralmente devastato il pronto soccorso di quell’ospedale che ha provato a salvare la vita del ragazzo, costringendo medici e pazienti a trasferirsi in altre strutture sanitarie negando così ogni sorta di cura a chi fosse ricorso lì per una emergenza. E non finisce qui! Poco dopo, anche la caserma dei Carabinieri del comando provinciale di Napoli è stata oggetto di rappresaglia avvenuta da parte di ignoti, presumibilmente legati agli eventi dell’ospedale.
Tutti questi episodi non possono essere giustificati dal dolore dovuto alla perdita prematura del proprio figlio; la vita è fatta di scelte e di fronte ad un simile lutto i genitori di Annalisa hanno scelto, invece, di aprire una libreria dedicata a lei, così come il fratello di Giancarlo Siani ha scelto di dedicare la sua vita agli ammalati e ai bambini. La morte di un giovane è sicuramente una tragedia ed è un fallimento per la famiglia, per la società e per lo Stato, che ancora una volta siè mostrato debole.
Come rimediare ad una simile catastrofe? Per quanto riguarda il contesto familiare, bisognerebbe utilizzare più largamente la pena della rimozione della podestà genitoriale a tutti coloro i quali hanno la custodia di minori che vivono in contesti familiari criminali, le cui menti vengono fortemente traviate da modelli educativi sbagliati. Nell’ambito scolastico bisognerebbe continuare a favorire il modello di istruzione obbligatoria affiancando alle istituzioni scolastiche, luoghi di incontri dove si studia e si fa cultura. Nel sociale, i giovani devono avere un’opportunità di scelta alternativa alla malavita, magari un’opportunità di lavoro, di crescita formativa anche sotto l’aspetto ludico; e lo stato cosa fa? Negli ultimi tempi, si stanno finanziando dei progetti per il recupero di impianti sportivi, nelle zone più degradate, non è una soluzione drastica, ma è un inizio, si stà creando un‘opportunità alternativa alla scuola. Lo sport può aiutare i giovani a condurre stili di vita più sani, dettati da sani principi come l’altruismo e il gioco di squadra, lo sport fa bene al fisico e mente, i nostri antenati Latini lo avevano come principio e capo saldo nella propria società: “mens sana in corpore sano”.