La commissione per gli affari costituzionali discuterà dei modi per dare il via alla Conferenza sul futuro dell’Europa e su come gli eurodeputati possano aiutarla ad affrontare le nuove e vecchie sfide.
Martedì 26 maggio, i deputati della commissione per gli affari costituzionali si scambieranno opinioni sull’organizzazione della prossima conferenza sul futuro dell’Europa e sul ruolo del Parlamento europeo in tale ambito.
La conferenza, che sarà organizzata dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione, dovrebbe dare il via al rilancio di un nuovo progetto europeo. Secondo la posizione del Parlamento adottata a gennaio, dovrebbe basarsi sulla partecipazione dei cittadini che coinvolgono una sezione trasversale della società ed essere liberi di definire la forma e la struttura futura dell’UE.
Nella sua risoluzione del 17 aprile sulla risposta dell’UE alla pandemia di COVID-19, il Parlamento europeo ha sottolineato che “la Conferenza deve essere convocata al più presto […] per attuare una profonda riforma dell’Unione”. Nella loro dichiarazione del 7 maggio 2020 per il 70 ° anniversario della Dichiarazione Schuman, il Presidente Sassoli e i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo hanno ribadito questo invito, “al fine di dare forma all’Unione in cui vogliamo vivere insieme” e per “un accordo [ …] per costruire la ripresa del continente europeo”.
Sarà la volta buona per cambiare le cose? Chi lo sa, ciò che è certo è che all’Europa manca un governo centrale che possa prendere il controllo e che sia al di sopra di tutto e tutti. La pandemia ha evidenziato come non ci sia un epicentro che possa in qualche modo dare direttive e soluzioni concrete in ambito europeo, siamo tanti Stati allo sbaraglio che tutelano i propri interessi senza pensare all’interesse comune. E’ giunto il momento di dare un nuovo imput all’Europa e farla diventare finalmente una grande potenza unita e compatta in grado da affrontare ogni problema con coesione e pragmatismo. E’ ora di diventare un’unica nazione.