Ricordate l’inchiesta pubblicata sul New York Times nell’ottobre 2018 dove venivano documentati, tra la’altro in maniera alquanto dettagliata, alcuni episodi che riguardavano Trump e papà Fred circa l’ipotetica evasione ed elusione di tasse su alcuni finti acquisti di materiali per la manutenzione dei loro palazzi da parte di una loro società, la All Country Buildings Supply & Maintenance? “Finti” acquisti che non solo servivano per trasferire soldi da padre a figlio evitando di pagare le tasse, ma anche per giustificare l’aumento dell’affitto imposto agli inquilini? Ebbene, non vi siete mai posti la domanda come un quotidiano, seppur della caratura del New York Times, fosse venuto a conoscenza di certi fatti privati? Oggi abbiamo la risposta. Si chiama Mary Lea Trump, ed è la nipote dell’attuale presidente degli Stati Uniti d’America, figlia di Fred Trump Junior, fratello maggiore del tycoon. Sembrerebbe infatti essere stata lei la “fonte segreta” che nel 2018 fornì al New York Times il materiale per lo scottante reportage sulle finanze di Trump e il suo gioco per schivare il fisco che gli valsero perfino il Premio Pulitzer.
E come si è arrivati al suo nome?! Semplice. La bella quanto evidentemente arrabbiata nipotina ha deciso di scrivere un libro il cui titolo racconta già tutto: Too Much and Never Enough (Troppo e mai abbastanza) dove sarebbe lei stessa a raccontare di aver informato, a suo tempo, il quotidiano statunitense di molti “fatti da backstage” tanto privati quanto esplosivi. Nel testo, che approderà nelle librerie il prossimo 11 agosto, la donna racconta cosa si cela dietro certi comportamenti “poco legali” di nonno Fred che, a quanto sembrerebbe, avrebbe per decenni trasferito soldi ai figli in maniera occulta per evitare il pagamento di tasse e salvare in diverse occasioni l’attività imprenditoriale di The Donald, quest’ultimo finito più volte in bancarotta. Non è un segreto che Trump già all’età di tre anni riceveva un salario di 200 mila dollari come consulente, che a otto anni era milionario e che a diciassette era proprietario di un edificio con 52 appartamenti.
È chiaro come dietro queste “personali rivelazioni” ci sia un risentimento della Mary verso il tycoon. Nello specifico, la rabbia della donna risalirebbe ad alcune controversie nate circa vent’anni fa durante la distribuzione dell’eredità del grande capo di famiglia Fred, morto nel 1999. Ma l’ira della nipote riguarderebbe soprattutto la morte del padre Fred Trump Junior, colpito da un infarto a soli 42 anni. Ed è proprio questo che spinge Mary Trump a confessare scottanti retroscena della famiglia. Sembrerebbe che la morte prematura del padre derivassero da problemi di alcolismo e come, sia l’attuale presidente e fratello Donald che il padre Fred Trump Senior, non abbiano fatto nulla per aiutarlo. Inoltre, secondo le anticipazioni, nel libro ci sarebbero anche conversazioni che la donna avrebbe intrattenuto con la sorella del presidente, Maryanne Trump Barry, giudice federale in pensione in privato e molto critica con il fratello.
Da notare la data di uscita del libro con la prestigiosa casa editrice Simon and Schuster, ovvero l’11 agosto. Una data che segna la vigilia della convention repubblicana che confermerà la candidatura di The Donald alla Casa Bianca. Tutto calcolato dunque. Il libro di Mary Trump sarà preceduto da un altro di prossima uscita, ovvero quello di John Bolton, già consigliere per la sicurezza nazionale. Ma se quello della nipote rivolge uno sguardo alla sfera personale e privata del tycoon quello di Bolton è prettamente politico. The Room Where it Happened racconta i retroscena delle decisioni prese da Trump in politica estera. Si sa, l’arrivo delle elezioni fa uscir fuori il meglio del peggio e qualcosa dice che si prospetta un’estate niente male…