Il premier Conte, in vista del consiglio Ue, fa una capatina alla Camera. E così dice: “Anche se non rientra nel perimetro di questa informativa confermo che il governo vuol farsi trovare pronto all’utilizzo delle risorse europee e già in questi giorni ho avviato un’ampia consultazione per elaborare un piano di rilancio da cui potrà essere preparato un più specifico Recovery Plan che l’Italia presenterà a settembre. Quando il progetto sarà più definito verrò doverosamente in Parlamento per riferire dei suoi contenuti pronto a raccogliere proposte e suggerimenti. La proposta di Next Generation Eu è una buona base di partenza di cui condivido la logica e lo spirito. Per far ripartire le nostre economie è fondamentale raggiungere l’obiettivo primario di un consenso il prima possibile sull’adozione tempestiva del Recovery Plan. Una decisione tardiva sarebbe già di per sé un fallimento. La poposta di Next Generation Eu conferma che la commissione europea non ha mancato l’appuntamento con la storia così come non l’ha mancato la Bce. In queste settimane è il Consiglio europeo ad essere chiamato all’appuntamento con la storia”. Sono queste le parole di Conte, che pare motivato e risoluto nell’affrontare la vicenda, anche se queste qualità di parvenza, lo hanno accompagnato per tutta la crisi e ne hanno innervositi parecchi.
Così continua ribadendo il concetto che sarà il Parlamento a dover dire l’ultima parola in merito alle risorse europee. E poi prosegue: “La decisione politica del Consiglio Ue è un obiettivo storico davanti alla peggiore crisi economica da oltre 70 anni, noi non possiamo permetterci liturgie e compromessi al ribasso, non lo permettono le vittime del Covid e le famiglie, i giovani e le imprese che affrontano le consegue economiche e sociali. Per questa ragione politica e morale tutti gli stati membri sono chiamati a decisioni di alto profilo. L’talia chiede che la proposta non si discosti da quella della Commissione. Dobbiamo far ripartire l’economia italiana su nuove basi per un progetto di riforme ambizioso per dare un futuro migliore al paese. Il governo è coeso, ci spinge la fiducia”.
E infine conclude dicendo “In queste settimane sono in gioco la reputazione, un miglior futuro dell’Europa e dei suoi stati membri. E’ il momento di agire con spirito di piena coesione anche sul piano nazionale perché la sfida non rechi all’Italia il doppio danno di vederla perdere la sfida europea e quella, forse più difficile, di vedere riformare alcune criticità. Coesi in Italia per cogliere subito e per intero l’opportunità che l’Europa offre a se stessa e ai Paesi più colpiti dal Covid. Questo spirito auspico caratterizzi il dibattito politico italiano in questa fase cruciale per la futura generazione. L’esperienza della coraggiosa risposta all’emergenza, della resilienza dimostrata da molti settori economici pubblici e privati, sono le stesse leve che consentiranno di far ripartire l’economia italiana su nuove basi che assicurino una rapida ripresa e un nuovo modello di sviluppo che superi i ritardi e gli ostacoli del vecchio. Le decisioni del Consiglio europeo consentiranno di mettere in campo ulteriori risorse economiche importanti per rafforzare gli investimenti pubblici in Italia, che sono su livelli assai inferiori rispetto agli altri Paesi europei”
E’ finito il tempo degli errori e dell’impreparazione, ora si è chiamati a prendere decisioni in tutta fretta e con la massima lungimiranza possibile, il tempo dei comizi è finito bisogna far politica, e alla svelta.