L’Italia veniva dalla tragedia di Aldo Moro e le istituzioni repubblicane erano messe a dura prova dall’attacco del terrorismo. La vita civile e democratica era turbata dai continui scandali. In particolare lo scandalo che colpì la figura di Giovanni Leone che si dimise il 15 Giugno 1978 turbò la coscienza nazionale e rischiò di mettere in ginocchio la Repubblica. Ci fu una campagna orchestrata contro Leone che venne travolto da accuse, poi rivelatesi infondate, riguardanti lo scandalo Lockheed che furono degli illeciti commessi nell’acquisto da parte dello Stato italiano di velivoli dagli USA. Il Presidente Leone fu costretto a dare le dimissioni poco prima del semestre bianco e di un mandato che sarebbe comunque scaduto il 29 dicembre.
L’elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 1978, si svolse dal 29 giugno all’8 luglio. Al primo scrutinio, i partiti maggiori votarono secondo una prassi consolidata i loro candidati di bandiera: la Democrazia Cristiana Guido Gonella, il Partito Socialista Pietro Nenni e il Partito Comunista Giorgio Amendola. Al IV scrutinio, quando è necessario soltanto la metà più uno dei suffragi per risultare eletti, resta in corsa il solo Amendola, mentre la Dc, il Psi, il Psdi e il Pri scelgono la linea di astenersi.
Il 2 luglio il segretario socialista Bettino Craxi, rompe gli indugi e propose in via ufficiale Sandro Pertini alla DC, che risposero di indicare un nome del partito di maggioranza relativa. Il 3 luglio il Pri candida Ugo La Malfa, senza ottenere ampi consensi. Il 3 luglio Craxi torna alla carica con la DC per un Presidente socialista indicando altri due nomi, Antonio Giolitti e Giuliano Vassalli.
Solo dopo quindici scrutini, andati a vuoto, di cui dodici con la maggioranza dei parlamentari che si astengono o votano scheda bianca, la pressione dell’opinione pubblica spinse il segretario della DC, Benigno Zaccagnini ad accettare la candidatura di Sandro Pertini, che godeva di una prestigio e un’onestà senza eguali, in gran parte conquistate con una vita leggendaria da antifascista e di combattente per la libertà. Infatti su tale designazione si ottenne il consenso degli altri partiti del cosiddetto “fronte costituzionale” (PCI-PSDI-PRI e PLI) e Pertini risultò eletto l’8 luglio 1978, al 16º scrutinio, con 832 voti su 995, corrispondenti all’82,3%, la più larga maggioranza della storia repubblicana. Pertini prestò giuramento il 9 luglio. Sappiamo bene che in pochi anni il grande Sandro riuscì a restituire alla prima carica dello Stato forza e credibilità intervenendo nella vita pubblica e riuscendo a conquistare la fiducia degli italiani che lo considerano ancora il Presidente della Repubblica più amato.