Una prima giornata iniziata davvero in salita quella di oggi avvenuta a Bruxelles in un incontro tra i vertici dei Paesi europei. Next Generation Eu, il piano europeo di aiuti, causa crisi pandemica, che comprende anche il Recovery fund non vuole proprio vedere la luce. Ancora troppe le differenze di vedute e di opinioni tra i vari Paesi. A partire dall’Olanda (capofila degli oramai conosciuti “Paesi frugali” insieme a Danimarca, Svezia e Austria) che chiede il voto all’unanimità dei leader sui piani di ripresa nazionali, senza però rinunciare agli sconti sui contributi al bilancio comunitario di cui fino a oggi ha beneficiato e la conseguente possibilità di bloccare con un veto l’erogazione di fondi ai Paesi che non faranno riforme secondo il volere e i piani dell’Aja. Progetto che non è passato e che non è piaciuto nemmeno un po’ al nostro premier Giuseppe Conte ritenendolo impossibile da realizzare dal punto di vista pratico. La proposta, portata al vertice dal presidente del Consiglio, Charles Michel, prevede che la Commissione Ue conduca una valutazione, e il Consiglio la voti a maggioranza qualificata.
Poi c’è la Danimarca, altro Paese frugale che, forte dell’appoggio dei suoi alleati, chiede di ridurre ulteriormente l’ammontare del prossimo bilancio comunitario, dunque passare da 1.074 a 1.050 miliardi. Fonti europee fanno sapere che su questo fronte si è molto vicini a un accordo a patto che (e qui la frase “la vita si fonda sempre sul solito do ut des, altrimenti non se ne fa niente, cioè io dò affinché tu dia) la trattativa sul resto della partita e in particolare sul Recovery Fund, accontenti tutte le parti.
Dubbi anche dai Paesi di Visegrad (Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia) che stanno tentando di rivedere il Recovery fund, anche a discapito dell’Italia pur di guadagnarci una piccola fetta. La Polonia, capeggiata dal suo premier, Mateusz Morawiecki si è detta contraria alla condizionalità sullo Stato di diritto mentre il premier della Repubblica Ceca vuole prima vedere l’impatto che l’epidemia avrà il prossimo anno e per impatto intende il Pil considerato il “criterio più importante”.
E mentre la cancelliera Angela Merkel, circondata oramai dal fedele (bisogna vedere fino a quando e quanto) amico francese Emmanuel Macron, cerca di fare da mediatore auspicando di trovare quanto prima un accordo, ecco arrivare il premier italiano, Giuseppe (per gli amici “Giuseppi”) Conte che grazie alla sua tanto guadagnata nomea di Avvocato del popolo non si lascia sfuggire l’occasione per dire che “servono risposte per i nostri cittadini”, ecco perché il nostro Paese (secondo il suo punto di vista) punta a trovare un accordo in 48 ore (idea condivisa da Macron il quale sostiene che “Stiamo vivendo una crisi inedita dal punto di vista sanitario ed economico, è in gioco il nostro progetto europeo, sono fiducioso ma prudente porterò il massimo dell’ambizione e insieme alla cancelliera Merkel e al presidente Michel faremo di tutto perché si trovi un accordo”, e dalla Spagna comandata da Pedro Sanchez che spiega come “Stiamo affrontando un Consiglio molto importante, direi storico, per l’insieme dei Paesi europei, tutti noi leader europei siamo chiamati a raggiungere un buon accordo”, senza tralasciare il pensiero di Charles Michel presidente del Consiglio europeo che si è detto “convinto” che con “coraggio politico sia possibile raggiungere un accordo”. Abbiamo lavorato duramente per preparare questo vertice, so che sarà difficile, non si tratta solo di soldi ma di persone, del futuro dell’Europa, della nostra unità”).
Al momento però i cittadini italiani non solo non hanno risposte europee ma anche quelle nazionali lasciano molto a desiderare. Tra una mancata cassa integrazione di qua e un mancato bonus di là, per non parlare dell’iter burocratico che scoraggia sia di là che di qua, gli italiani vivono in una confusione più che mai esasperante col risultato di trovarsi ancora una volta con un pugno di mosche in mano.
Ci sarebbe da chiedersi di che morte dobbiamo morire perché se è vero che da una parte riusciremo a trovare un accordo accedendo così, tra le altre, al Fondo Salva Stati ottenendo cospicui aiuti economici (senza condizionalità???) dall’altra è lecito chiedersi dove sta la fregatura. Avete mai incontrato qualcuno che vi abbia offerto milioni di euro senza chiedervi nulla in cambio? Senza neanche 1 centesimo di interesse?
La domanda vien spontanea. È pur vero che di qualcosa si dovrà morire ma non è detto che dobbiamo pensarci proprio oggi. In fondo è solo venerdì 17.
(aggiornato al 17 luglio 2020 20:15)