Continua a non placarsi il numero di positivi da Covid19 nel Paese a Stelle e Strisce. In 24 ore il bilancio è da far paura: 68.524 nuovi casi (fonte Johns Hopkins University). Un dato che purtroppo non vuole arrestarsi tantomeno rallentare. Siamo all’ottavo giorno consecutivo sopra i 60 mila contagi e secondo alcune ricerche entro il 3 novembre, all’Election Day, si toccherà il picco degli oltre 200 mila. E il dato dei decessi è ancora più preoccupante: 1000 morti solo nelle ultime 24 ore.
La California supera New York, identificata fino a oggi come l’epicentro dei contagi, arrivando a toccare 400 mila casi da coronavirus (per la precisione 400.769) mentre New York ne conta 408.000.
Il presidente Donald Trump, intervenuto al primo briefing della task force della Casa Bianca, ha chiesto a tutta la popolazione americana di indossare le mascherine: “Che le mascherine vi piacciano o meno, hanno e avranno un effetto”. Le sue parole non lasciano spazio a dubbi interpretativi: “Probabilmente, purtroppo, peggiorerà prima di migliorare”. Non sono dunque parole rassicuranti quelle del tycoon, lui che era il primo a non aver mai voluto indossare la mascherina. Ma questa volta la partita si fa davvero dura ed è tempo di prendere le dovute e ragionevoli precauzioni.
Il governatore Andrew Cuomo, che aveva già stilato una lista verso quei Paesi che avevano l’obbligo di isolamento per 14 giorni, ha dovuto aggiungere altri dieci Stati oltre quelli già presenti. In particolare partiamo di Alaska, Delaware, Indiana, Maryland, Missouri, Montana, North Dakota, Nebraska, Virginia e Washington, per un totale di 31 Stati scritti nella “lista nera”.
Ciò che viene riportato dalla Reuters non è affatto incoraggiante. Le infezioni globali da coronavirus sono oltre 15 milioni e il numero finale fa tristezza anche scriverlo: 15.009.213 casi, tre volte di più del numero di influenze registrate ogni anno, questo secondo i dati che provengono dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il bilancio delle vittime è di oltre 616.000 in sette mesi e ci stiamo avvicinando alla fascia superiore delle morti annuali per influenza.
Mike Ryan, capo del programma per le emergenze dell’Oms, ha fatto sapere a Newstalk, la radio irlandese, che “Non siamo ancora fuori pericolo, serve vigilare. Mentre certamente in Europa occidentale la malattia è sotto controllo, abbiamo ancora trend preoccupanti nell’Europa meridionale e nei Balcani”. E ha poi aggiunto che “Le Americhe sono ancora il principale punto caldo ma la malattia inizia ad accelerare in Africa”.
L’espandersi del virus così drasticamente non fa bene alle elezioni americane. I sondaggi ci dicono che il presidente Trump è in caduta libera: l’avversario democratico Joe Biden lo supererebbe di ben 9 punti. È vero che siamo a luglio, la partita è ancora aperta e c’è tempo fino al 3 novembre per recuperare. Se i colpi di scena sono all’ordine del giorno, allora contro ogni sondaggio e fantasticando col pensiero potremmo dire che il tycoon straccerà Biden con un vantaggio che rimarrà nella storia e che chissà potremmo registrare nel “Guinnes World Record”. Cosa ci dovremo aspettare nelle prossime settimane? Stay tuned…