Inizia un nuovo capitolo per Salvini e la sua Lega. I sondaggi sono sempre più neri, gli attacchi da parte dei nemici arrivano da ogni dove, un’alleata di governo sempre più in forma che si fa largo tra i consensi della sua destra, la stanchezza di un governatore alle prese con la sua strenue difesa e un partito troppo pervaso da stereotipi e pregiudizi tanto da limitare notevolmente il suo forte ascendente in un momento così delicato, sono questi i fattori stimolo che preannunciano un cambiamento drastico alla vecchia Lega.
Dopo l’ultima batosta degli affondi giudiziari che, a mio parere sono una delle più grandi manovre martirizzanti di questa sinistra italiana che, con la sua inesperienza, porta a processo una persona solo per aver applicato la sua politica, giusta o sbagliata che sia; rendendo martire un soggetto accusato di aver commesso reati gravi e innumerevoli.
Il leader del Carroccio, dopo quest’ultimo colpo, crede che sia giunta l’ora di cambiare un po’ l’etichetta al suo partito, così, preannunciando una bella revisione di marketing, come in passato, sta cercando un modo per eliminare l’accostamento del suo simbolo ad azioni che lo mettano, di fatto, in cattiva luce nei confronti dei suoi potenziali elettori. Come se il suo prodotto e la sua doppia-faccia non vendessero già abbastanza bene.
Di sicuro l’aver mandato Matteo Salvini a processo può essere la fatidica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Anche se non so quanto ci sia di positivo ad accusare una persona, non proprio pulita, per un reato che non ha commesso. Il problema è proprio quello, quando etichetti una persona come la panacea dei mali terrestri, non lo potrai mai accusare di nulla; agli occhi dell’opinione pubblica, Matteo Salvini, passerà solo per l’ennesimo personaggio politico perseguitato dalla magistratura italiana.
Ma il dado è tratto, ed è giunta l’ora del cambiamento! E poco importa se per il redivivo Umberto Bossi saranno lacrime amare, lui che con la sua Lega aveva dimostrato che si può prendere lo stipendio da Roma nonostante la nomea di “Ladrona”, che si può essere razzisti anche nei confronti dei propri connazionali appartenendo alla stessa etnia, che si può avere un’idea di dittatura millantando democrazia e uguaglianza.
La vecchia Lega, era questo e tanto altro, oramai da domani sarà solo un vecchio ricordo; il vento del cambiamento è già in atto, sperando che si possa fondare una nuova forza politica che prospererà superando errori e limiti che la tenevano chiusa a stagnare nella paludosa Padania del Nord.