I membri del Consiglio europeo hanno tenuto una videoconferenza il 19 agosto. Hanno discusso della situazione che si è svolta all’indomani delle elezioni presidenziali in Bielorussia il 9 agosto. I leader dell’UE hanno inoltre affrontato gli sviluppi nel Mediterraneo orientale e in Mali.
Poiché le elezioni in Bielorussia non sono state né libere né eque e non hanno rispettato gli standard internazionali, l’UE non riconosce i risultati presentati dalle autorità bielorusse.
Charles Michel, presidente del Consiglio europeo L’Unione europea è solidale con il popolo bielorusso. E non accettiamo l’impunità. Le proteste in Bielorussia non riguardano la geopolitica. Si tratta del diritto delle persone di eleggere liberamente la propria leadership.
I leader hanno condannato le violenze contro manifestanti pacifici. L’UE si aspetta un’indagine completa e trasparente su tutti i presunti abusi. Hanno affermato che la società civile e gli attori dell’opposizione devono essere protetti da arresti arbitrari e violenze.
L’UE imporrà a breve sanzioni a un numero considerevole di persone responsabili di violenza, repressione e frode elettorale.
“Chiediamo alle autorità bielorusse di trovare una via d’uscita dalla crisi ponendo fine alla violenza, all’allentamento e ad un dialogo nazionale inclusivo. Solo un processo pacifico e democratico, sostenuto da media indipendenti e liberi e da una società civile forte, può fornire soluzioni sostenibili. Tutte le parti, compresi gli stati terzi, dovrebbero supportare tale processo” dice Charles Michel.
L’UE sostiene pienamente le proposte all’interno dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) per il dialogo in Bielorussia ed è pronta a fornire assistenza per promuoverle.
Alcuni Stati membri hanno sollevato la questione del recente deterioramento della situazione nel Mediterraneo orientale e delle relazioni con la Turchia.
I leader dell’UE hanno espresso piena solidarietà alla Grecia e a Cipro e hanno ribadito le precedenti conclusioni sulle attività di trivellazione illegale della Turchia. Hanno deciso di tornare sulla questione durante la riunione del Consiglio europeo di settembre.
I leader hanno anche discusso dei recenti eventi in Mali e del loro impatto destabilizzante sulla regione e sulla lotta al terrorismo. L’UE chiede il rilascio immediato dei prigionieri e il ripristino dello Stato di diritto.
Le Conclusioni del presidente del Consiglio europeo a seguito della videoconferenza dei membri del Consiglio europeo del 19 agosto 2020 sono le seguenti:
- I membri del Consiglio europeo hanno discusso della situazione in Bielorussia a seguito delle elezioni presidenziali del 9 agosto.
- L’UE segue da vicino e con crescente preoccupazione gli sviluppi in Bielorussia. Le elezioni del 9 agosto non sono state né libere né eque, quindi non ne riconosciamo i risultati.
- Il popolo bielorusso ha il diritto di determinare il proprio futuro. I membri del Consiglio europeo esprimono la loro chiara solidarietà al popolo bielorusso nel desiderio di esercitare i propri diritti democratici fondamentali.
- I membri del Consiglio europeo condannano la violenza sproporzionata e inaccettabile mostrata dalle autorità statali contro manifestanti pacifici. La violenza deve essere evitata e tutti i detenuti illegalmente devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente. La società civile e gli attori dell’opposizione impegnati nelle discussioni sulla transizione politica devono essere protetti da arresti arbitrari e violenze.
- L’UE si aspetta un’indagine completa e trasparente su tutti i presunti abusi. L’UE imporrà a breve sanzioni contro un numero considerevole di persone responsabili di violenze, repressione e falsificazione dei risultati elettorali.
- I progressi compiuti negli ultimi anni nelle relazioni tra l’UE e la Bielorussia sono a rischio. Qualsiasi ulteriore deterioramento della situazione avrà un impatto sulla nostra relazione e avrà conseguenze negative.
- Chiediamo alle autorità bielorusse di trovare una via d’uscita dalla crisi ponendo fine alla violenza, all’allentamento e ad un dialogo nazionale inclusivo. Solo un processo pacifico e democratico, sostenuto da media indipendenti e liberi e da una società civile forte, può fornire soluzioni sostenibili. Tutte le parti, compresi gli stati terzi, dovrebbero supportare tale processo.
- Continueremo a seguire da vicino la situazione e saremo pronti a contribuire agli sforzi per porre fine pacificamente alla crisi. L’UE sostiene pienamente le proposte OSCE per il dialogo in Bielorussia ed è pronta a fornire assistenza per promuoverle.
La situazione nel Mediterraneo orientale e le relazioni con la Turchia sono state sollevate da alcuni Stati membri. Siamo sempre più preoccupati per le crescenti tensioni e abbiamo sottolineato l’urgente necessità di allentarsi. Abbiamo espresso la nostra piena solidarietà alla Grecia e a Cipro e abbiamo ricordato e riaffermato le nostre precedenti conclusioni sulle attività di trivellazione illegale. Abbiamo deciso di tornare su questi problemi durante il nostro incontro di settembre. Tutte le opzioni saranno sul tavolo.
Gli eventi in Mali destano profonda preoccupazione e possono avere un impatto destabilizzante sull’intera regione e sulla lotta al terrorismo. L’UE chiede il rilascio immediato dei prigionieri e il ripristino dello Stato di diritto.
L’UE lavora in pieno coordinamento con i partner africani e internazionali e sostiene gli sforzi dell’ECOWAS per trovare una soluzione in linea con le aspirazioni del popolo maliano.